Descrizione
La sofferta e fragile democrazia italiana nasce attraverso l’esperienza della Resistenza, dagli ideali e dai sogni di una generazione che sta per compiere il “passaggio di consegne”.
Fra il luglio del 1943 e il maggio del 1945, vi fu una generazione di giovani coraggiosi che scelsero di divenire ribelli per liberare la loro terra dall'occupazione nazista. In quella ormai lontana stagione si confrontarono molte e diverse concezioni del futuro; e molteplici furono le vicende gloriose e dolorose di una guerra che è stata definita il nostro “secondo Risorgimento".
Sino alla caduta del muro di Berlino, la storia della Resistenza è stata prevalentemente scritta con "inchiostro rosso": una sola parte politica ne ha monopolizzato l'eredità. La retorica che si è accumulata negli anni ha finito, dunque, per nuocere alla testimonianza di quei fatti, offuscando (almeno in parte) la memoria dei valori che nutrirono gli ideali dei combattenti della guerra di Liberazione.
A “guerra fredda” finita, è finalmente potuto emergere, specie in Friuli (vedi l'eccidio di Porzûs), il gran bisogno di ristabilire la verità storica, al di là delle mai sopite polemiche. Un’esigenza originata dalla necessità di testimoniare il ruolo fondamentale che ebbero le formazioni della “Osoppo”, le quali coraggiosamente si batterono per la libertà di tutti noi. Ora è possibile analizzare, senza “timidezze” e “sudditanze”, una pagina difficile e controversa del nostro recente passato.
Questo libro si rivolge in special modo alle nuove generazioni, nella speranza che esse abbiano la possibilità di rileggere gli avvenimenti di una stagione che diviene sempre più lontana nel tempo. Avendo con ciò la possibilità di giudicare con obbiettività, superando i silenzi e le polemiche strumentali, l'eredità ideale della Osoppo, che è testimonianza, ancora viva, di un inconsueto amor di Patria.
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