Un metro cubo d’infinito

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Riflessioni sul femminicidio

Rachele Di Luca, con scrittura sapiente, ha trasposto in questo monologo l’atmosfera che avvolge l’ultimo atto di una tragedia di coppia, una delle tante di cui troppo spesso parla la cronaca. È una violenza che trova una delle sue origini nella differenza sessuale. Nessuna definizione riesce a cogliere l’essenza di ciò che rende tali un uomo e una donna. Per un verso, infatti, il corpo decide: o maschio o femmina, ma per un altro ciascuno di noi è chiamato a dare alla sessualità un significato che il linguaggio non sa dire. La differenza sessuale passa principalmente attraverso il corpo femminile sul quale, atavicamente, la meccanica impari del coito evidenzia la maggior “forza” del corpo maschile. La ricettività del corpo femminile è stata, quasi in tutte le società, interpretata come una fragilità che chiamava in correo anche la mente e l’intelligenza; una debolezza da trattare ora con tenerezza ora con disprezzo. La maggior forza fisica del maschio si è trasfigurata in possesso, in potere, in superiorità intellettiva, psichica e finanche spirituale. Le nostre società occidentali hanno lentamente elaborato, con il contributo fondamentale del cristianesimo e del socialismo, l’idea d’uguaglianza etica e legale tra i sessi, ma solo da poco tempo il Cattolicesimo ha dotato anche le donne di un’anima. Oggi siamo coscienti del fatto che la differenza tra uomo e donna passa attraverso il corpo, ma non vi coincide e che l’intelligenza femminile non ha nulla da invidiare a quella maschile. Gli antichi retaggi sono però duri a morire e le trasformazioni pretendono sempre le loro vittime sacrificali. Quotidianamente le cronache riportano di maschi che non tollerando l’autodeterminazione, anche minima, delle “loro” donne, reagiscono con violenza. “Uomini criminali” capaci di uccidere e lo fanno tanto di frequente così che si è dovuto coniare un orrido neologismo “femminicidio”. Abdicare da un potere millenario è destabilizzante. La strada è ancora lunga e non può che passare per l’assoluto rispetto, reciproco, dell’Altrui e della Nostra libertà. Oltre le differenze di genere. Oltre tutte le differenze.

 

Rachele Di Luca

Rachele Di Luca, nata nel 1966 a Palmanova, vive a San Giorgio di Nogaro (Ud).
Da anni si occupa di attività culturali, con incarichi presso istituzioni scolastiche, associazioni, enti e pubbliche amministrazioni.
è attiva nella divulgazione della storia dell’arte tramite l’organizzazione di corsi, la partecipazione a conferenze e presentazioni di mostre, la conduzione di laboratori didattici e visite guidate.
Dal 1990 impegnata nel settore dell’animazione, è regista della compagnia Teatro Zero Meno, avendo all’attivo decine di spettacoli per bambini e per adulti, letture agite, eventi multimediali.
Già vincitrice nel 1994 del concorso nazionale “Un racconto per l’ambiente”, ha pubblicato numerosi articoli, recensioni e racconti in riviste e antologie e ha collaborato nel 2002 alla stesura del libro “San Giorgio di Nogaro”, edito dalla locale amministrazione comunale.

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