Comunicato clandestino

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COD: 9788863290196 Categoria:

Descrizione

Corno orientale d’Ausonia, il Friuli è lì, che aspetta di essere raccontato. Giampiero Nimis ce lo racconta, scegliendosi un Programma Narrativo difficile, complesso, fatto di squarci di memoria, di lampi sul passato, di echi recenti di polemiche e di passioni civili, mescolati con un’ansia tangibile di identità da ritrovare o semplicemente da trovare, che molti tuttora cercano affannosamente, sia nel celtismo immaginario, che in un’improbabile Boemia (oppure, tra il Tagliamento e l’isonzo, in una Padania inesistente).
Il distacco del narratore è tutto nella figura singolarissima del protagonista. Un anziano senatore, che vive a Roma, è chiamato a dirimere un problema, la minaccia di una bomba sotto la Torre dell’Ospedale di Udine, l’odiosa capitale che accentra in sé e fagocita i valori delle molteplici e sfaccettate “piccole città” di cui è fatta la storia di questo ricco e tormentato territorio. Un comunicato delirante e minaccioso, che accompagna la minaccia dell’attentato, provoca il turbamento dei politici e degli amministratori. Un possibile colpevole, il deuteragonista, chiamato significativamente Nemo, impersona la ribellione, l’intelligenza insieme acuta e portata alla chiusura  - fino al rischio di isolamento localistico e di campanile -  che non di rado si ritrova in questa gente. Destini incrociati: il vecchio politico segnato da un’operazione alla gola, sopravvissuto alla morte e costretto a parlare con un apparecchio acustico, e un intellettuale rimasto  sempre isolato nella sua terra, a macerare la sua mente nel profondo, tra storia e religione, tra evanescenza del mito e inaccettabile amarezza della realtà, con il suo ingaglioffimento dello spirito civico ed etico di una terra generosa che ha perduto il suo fondamento religioso, la sua fede e la sua cultura tradizionale, vittima paradossale della ricchezza e della banalizzazione prodotti dalla sua stessa caparbia operosità.
Uno stile volutamente ellittico, aspro, con punte di sperimentalismo e di ricerca di un lessico al tempo stesso allusivo e incisivo; una sofferta felicità di descrizione del paesaggio, visto attraverso il vetro di un treno che nei tratti oscuri diventa specchio narcisistico, riflesso di una disperazione dove l’età e la malattia trovano un modico riscatto nella memoria e nella lucida ricostruzione storica ed emotiva delle vicende di avvengono grandi cose  -non è un romanzo d’azione-  ma   dove  la complessa  struttura del pensiero si distende in un continuum - il viaggio, il treno, la memoria - ritmicamente interrotto da tagli che penetrano nella storia antica e più recente di una regione: un luogo così speciale che esige amore e pretende rabbia, dove gli avvenimenti causati da romani, longobardi, bizantini, veneziani, austriaci e tedeschi, come le sventure provocate dalle guerre, dalla natura scatenata, dallo scempio di una sanità pubblica pur avanzatissima, ma sempre più egoistica e alienante, si stemperano nella consolazione ultima, nel ricordo di dolci figure di donna, e infine nell’illusorio rifugio offerto dal mito, dal suo distacco straniante, dalla sua deludente felicità.
(Ezio Pellizer)

 

Comunicato clandestino viene dopo Il disegno nella parete (1994), Il giorno delle mongolfiere (1997) e Il monte di Saturno (1999), tutti editi da LaNuovaBaseEditrice. Dal 1977 al 1988 Giovanni Pietro Nimis ha pubblicato tre saggi per Marsilio Editori nelle collane Documenti territorio e società, e Biblioteca di architettura e urbanistica.

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108

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